Abbiamo dovuto attendere quasi 5 mesi, è stata dura, molto dura. Ma oggi è ufficiale. Vincenzo Manobianco ha scritto un’altra pagina di storia di Reptile e dello Stand Up Paddle mondiale. Dopo aver conquistato nel 2023, oltre a vari titoli italiani un prestigioso 3° Posto ai Campionati Mondiali in Thailandia, il nostro team rider di Bari ha scritto il suo nome nel libro dei Guinnes Dei Primati come “ The Most 360° rotation on a Stand Up Paddleboard (SUP) in one minute is 20, achieved by Vincenzo Manobianco ( Italy) in Bari, Italy, on 3 September 2023.”
Ebbene sì, Vincenzo Manobianco ha eseguito 20 rotazioni su sé stesso in un minuto, sulla tavola da Stand Up Paddle Reptile I-Rider 9’0’’ x 31’’. Unico al mondo ad esserci riuscito. Per l’occasione, abbiamo voluto fare al nostro campione una serie di domande.

Vincenzo, innanzitutto complimenti per un anno incredibile che ti ha visto protagonista in molteplici campionati, ed ovviamente, per essere entrato nella storia dei World Records. Raccontaci brevemente la tua carriera sportiva e come ti è venuto in mente di organizzare questo World Record.

grazie a voi per avermi supportato in questa sfida.
Le mie origini risalgono al 2002 quando a 12 ho iniziato l’avventura in mare con la canoa. La voglia cresceva e con l'agonismo, le gare iniziavo a capire cosa significasse sacrificio, passione, squadra. Ho conquistato la nazionale e 3 titoli italiani. Poi con la scoperta del SUP tutto è diventato ancora più bello: il mare che bagna la nostra città facilità la pratica di questa disciplina a dispetto della canoa.
Poter uscire a mare con vento forte e surfare sono stati un bel upgrade.
Raggiungere un alto numero di 360 è una prova piuttosto comune in diverse attività, neanche a dirlo, esiste anche nella canoa. Ho voluto preparami per il record perché la virata è un aspetto spettacolare e peculiare della nostra disciplina. E poi sentivo che con la giusta preparazione potevo farcela.

Com'è stato il passaggio di disciplina, dalla canoa al Sup?

Il passaggio è stato molto naturale, quasi spontaneo, ho riportato la passione e il mio bagaglio sulla tavola condividendolo con amici e allievi. Quasi a voler confermare la mia scelta e la vicinanza di questi sport acquatici, notavo l'interesse di Federcanoa quindi ICF che hanno saputo ben organizzare eventi notevoli in questi ultimi anni.

Qual è stata la tua preparazione per affrontare questa sfida? Alimentazione, attività fisica ed allenamento in acqua, svelaci qualche segreto!

Oltre alle prove in acqua mi sono preparato con diversi esercizi di mobilità, con dei circuiti in palestra a carico naturale o con pesi blandi e prove di equilibrio, nello specifico, con diversi esercizi sulla balance board. Per quanto riguarda l'alimentazione premetto che a me piace mangiare! quindi come sempre mangiavo di continuo appena avevo una pausa (anche di pochi minuti) ero lì a sgranocchiare qualsiasi cosa o a idratarmi. È anche vero che mangiare diverse volte al giorno lo trovo giusto purché ci sia qualche regola: quindi quando sapevo di avere un allenamento pesante o un test o prima del tentativo ufficiale cercavo di evitare dolci, di non mischiare diverse proteine e di dare tempo di 2h /2h30' per la digestione prima di iniziare l'attività fisica.

Tu hai eseguito la tua prova in una piscina, ma è possibile ottenere lo stesso risultato in un lago oppure al mare?

Si, è possibile in qualsiasi bacino di acqua dolce o salata. Anche prepararsi con mare mosso mi permetteva poi di sentirmi più stabile nella condizione di acqua piatta (che ovviamente consiglio per il test ufficiale).
Difatti mi allenavo sia a mare che in piscina: a mare al circolo Maestrale, fine lezioni dei piccoli, qualcuno rimaneva ad aiutarmi col cronometro, per curiosità o per fare il tifo: sono stati fantastici!
Oppure in piscina presso l'Acqua Park di Bari quando avevo un paio d'ore libere il pomeriggio e stavo con mio figlio Francesco, alternavamo gioco con prove tecniche di virata.

Stand Up Paddle, uno sport, uno stile di vita, benessere, fitness, relax. A chi consiglieresti di praticare lo Stand Up Paddle e perché!

Consiglio questo sport a chiunque, grandi e piccoli. Nel primo caso noto, già alla prima lezione a mare, lo stupore dei più grandi (che magari conoscono bene il nostro lungomare) nel ritrovarsi a passeggiare con una pagaia, regala una prospettiva nuova e in mare aperto da un gran senso di libertà.
Nel secondo caso, potrei raccontare del mio start col mare: da piccolo mi ha aiutato nell’approccio con i miei coetanei e a scuola migliorando organizzazione e concentrazione, ho imparato che se volevo ottenere qualcosa dovevo impegnarmi. Risorse che mi sono servite anche in ambito lavorativo diverso da quello sportivo, come anche la capacità di scegliere e dividersi i compiti; di focalizzarsi su obiettivi concreti, non troppo a lungo termine, raggiungerne per poi concentrarsi sui prossimi.

Che ne dici se lanciamo una sfida al mondo degli Stand Up Paddlers: SPIN LIKE VIN!

Ovviamente sì! Come detto prima ho sempre voluto trasmettere la mia esperienza: è un piacere poter condividere la mia passione, se no che senso avrebbe lo sport?

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